Un territorio meraviglioso devastato da aree industriali divenute aree commerciali, dove una volta la campagna profumava di zagare, dove l’olio essenziale del limone di Carini veniva usato dalla Martini & Rossi per il Martini Bianco. Un territorio sul mare che ha perso il rapporto con il mare, tagliato dall’autostrada, dall’abusivismo costiero e da villaggi residenziali privati. La sovrabbondanza di costruzioni ha consentito un abnorme trasferimento da Palermo, snaturandone i connotati ambientali ed umani originari. Eppure Carini tenta di rinverdire le glorie del Principato, opponendosi ad un progetto che dovrebbe convogliare i reflui di Terrasini, Cinisi ed aeroporto Punta Raisi nel depuratore consortile carinese in contrada Ciachea, che già sopporta i reflui di Torretta, Isola e Capaci. La soluzione più idonea era il depuratore all’altezza dell’aeroporto, zona interdetta alla navigazione e alla balneazione, dove l’impianto che serve il comune di Cinisi poteva benissimo e con oltre la metà di tubazioni ed impianti di sollevamento, servire allo scopo di unire i reflui anche di Terrasini. L’opposizione del sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo ha fatto naufragare il progetto ed è nata l’idea di portare tutto a Carini. Nasce adesso il Comitato Promotore
del Referendum Consultivo “No al collettore fognario di Cinisi e Terrasini a Carini” Una formazione creata con l’unione di vari Gruppi Consiliari e l’adesione di tanti liberi cittadini e associazioni che vogliono salvaguardare il Golfo di Carini. Scopo del Comitato è opporsi al progetto avanzato dall’ex Commissario Unico Nazionale alla Depurazione, prof. Ing. Rolle, nominato nel 2017 dal governo Gentiloni, che nel 2018 cambiò idea sulla allocazione del depuratore, di Terrasini e Cinisi, spostandolo nel Golfo di Carini e prevedendo quindi di convogliare gli scarichi fognari di Terrasini, 13.000 abitanti e Cinisi, 12.500 oltre quelli dell’aeroporto di Palermo Punta Raisi Falcone – Borsellino, con oltre 6000 passeggeri l’anno. “Il nostro NO – recita la nota del costituito Comitato Civico – nasce perché già un’esperienza simile l’abbiamo vista e la stiamo vivendo con il depuratore di Ciachea e gli scarichi di Carini, Capaci, Isola delle Femmine, Torretta e la Zona Industriale. 25 anni fa ci raccontavano che era la soluzione migliore per Carini, perché avrebbe risolto tutti i problemi. Abbiamo visto sulla nostra pelle com’è finita. La costa continua ad essere non balneabile, da tre anni si è guastata la stazione di sollevamento di Villagrazia in Contrada Predicatore e tutti i reflui di Villagrazia centro finiscono a mare al Lido Azzurro. Il Comitato inviterà tutti i cittadini a manifestare la loro opinione, attraverso lo strumento referendario, così come previsto dallo Statuto comunale”.